Le sette meraviglie dell’Antichità
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Le sette meraviglie dell’Antichità
4. Il Colosso di Rodi
5. Il Mausoleo di Alicarnasso
6. L’Artemision di Efeso
7. Il Faro di Alessandria
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“Le mie opere pittoriche inerenti “Le Sette Meraviglie dell’Antichità”, non seguono l’ordine cronologico-storico ma quello di esecuzione da parte mia (numerate sul retro da 1 a 7).
Ogni tela è di cm 40×50 ed è firmata sul retro.
Nell’Anno Domini 2021-2023 (in piena pandemia da Coronavirus), ho pensato di dare ad esse nuova interpretazione e “voce” (dopo aver letto “Le Meraviglie del Mondo Antico” dell’archeologo Valerio Massimo Manfredi – Mondadori Editore, 2014 Milano).”
La Piramide di Cheope a Giza (2500 a.C.) è l’unica delle Sette Meraviglie a sfidare i secoli nel Terzo Millennio; le altre sei sono andate distrutte circa 1800 anni fa. La Grande Piramide “indossa” il Piramidion d’oro, voluto da Cheope (IV dinastia) affinché splendesse nel tempo al sole d’Egitto.
La “mia” Sfinge (scrive la Di Seclì) vuole rappresentare il Faraone bambino Tutankhamon, figlio di Cheope (?), deceduto all’età di 18-19 anni (aveva sposato Ankhsenamon e non avevano avuto eredi).
Io ho immaginato un dialogo fra la Sfinge e il king cobra.
La Sfinge-Tutankhamon urla:
Non si disturba il sonno del grande Faraone Cheope!
E il cobra:
Io non disturbo il sonno di nessuno. Sto facendo solo quattro salti al chiaro di luna.
P.S.: Quanto riportato sopra è una libera interpretazione dell’artista Antonietta Di Seclì.
Informazioni aggiuntive
Anno | 2023 |
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Tecnica | Olio su tela |
Dimensione | 40 x 50 cm |
I giardini pensili di Babilonia (590 a.C.) furono fatti costruire dal re Nabucodonosor II per la sua sposa, la principessa persiana Amitis che era triste per aver lasciato la sua Persia – lussureggiante e ubertosa – per sposare e seguire il suo re.
Nabucodonosor osservandola chiese:
Mia adorata principessa, cosa posso fare per te, per vederti contenta?
E Amitis rispose:
Mio amato re, vorrei un giardino, affinché io possa ritrovare l’ombra degli alberi e i colori dei fiori con i loro profumi che mi sono rimasti nel cuore.
Nabucodonosor disse:
Ti costruirò un grande edificio a terrazze, colmo di verde, con un confortevole giardino d’inverno, sperando che tu possa ritrovare la gioia di vivere.
P.S.: Quanto riportato sopra è una libera interpretazione dell’artista Antonietta Di Seclì.
Informazioni aggiuntive
Anno | 2023 |
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Tecnica | Olio su tela |
Dimensione | 40 x 50 cm |
Lo Zeus di Fidia a Olimpia (452-432 a.C.), statua alta m. 32, detta anche “Crisoelefantina”.
Tuona Zeus:
... io sono anche il padre dei gemelli Artemisia e Apollo. Sono fiero della mia Artemisia: appena nata è stata in grado di aiutare la madre Latona a far nascere il suo gemello Apollo.
P.S.: Quanto riportato sopra è una libera interpretazione dell’artista Antonietta Di Seclì.
Informazioni aggiuntive
Anno | 2023 |
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Tecnica | Olio su tela |
Dimensione | 40 x 50 cm |
Il colosso di Rodi (304-292 a.C.), effigiato nudo con l’elmo d’oro (dalla Di Seclì) quale simbolo eloquente dell’Arte Greco-Romana.
Il Colosso, dall’alto del suo sito, avverte i naviganti:
Alt! Io sono la Porta di Rodi: chi vi entra, deve rispettarne le leggi.
P.S.: Quanto riportato sopra è una libera interpretazione dell’artista Antonietta Di Seclì.
Informazioni aggiuntive
Anno | 2023 |
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Tecnica | Olio su tela |
Dimensione | 40 x 50 cm |
Il Mausoleo di Alicarnasso (353 a. C. - h m. 45).
Re Mausolo (detto Satrapo, per il suo potere) volle erigere per sé un edificio funebre immenso per un uomo solo, sulla cui sommità ordinò che si mettesse una quadriga d’oro con le statue sua e di sua moglie Artemide posizionate sul calesse.
Mausolo, dall’alto del suo tempio, pare che dica:
Vedi, Artemisia? Io e te dominiamo il cielo.
P.S.: Quanto riportato sopra è una libera interpretazione dell’artista Antonietta Di Seclì.
Informazioni aggiuntive
Anno | 2023 |
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Tecnica | Olio su tela |
Dimensione | 40 x 50 cm |
L’Artemision di Efeso (580 a.C. – h m. 18) fu costruito in legno sulla foce del fiume Càistro e incendiato da Herostratos, un vagabondo, nel 356 a.C. nel mese di luglio nel giorno della nascita di Alessandro Magno, figlio di re Filippo II e della regina Olimpias.
La dea Artemisia si era assentata per assistere la regina Olimpias alla nascita del futuro condottiero Alessandro e, quando tornò, si trovò di fronte un cumulo di tizzoni ardenti e di cenere.
Gli Efesini accorsi in massa verso il rogo, prima che tornasse la dea, urlarono a Herostratos:
Perché hai fatto questo?
Ed egli rispose:
Perché voglio passare alla storia.
E fu giustiziato all’istante.
Gli Efesini rifiutarono gli aiuti per la ricostruzione provenienti dai vari re del circondario (compresa l’offerta di Alessandro Magno) e promisero alla dea di ricostruirle il tempio in marmo splendente.
Ciò avvenne 60-70 anni dopo (verso il 286 a.C.).
P.S.: Quanto riportato sopra è una libera interpretazione dell’artista Antonietta Di Seclì.
Informazioni aggiuntive
Anno | 2023 |
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Tecnica | Olio su tela |
Dimensione | 40 x 50 cm |
Il Faro di Alessandria (III sec- a.C.).
Il condottiero Alessandro Magno, nato a Pella nel mese di luglio del 356 a.C. e morto a Babilonia nel mese di giugno del 323 a.C., era figlio del re Filippo II detto “Il Macedone” e della regina macedone Olimpias.
Alessandro, con il suo seguito, intraprese un viaggio verso l’Egitto e giunto sulla costa del Mediterraneo disse:
Qui costruirò una grande città portuale che si chiamerà Alessandria d’Egitto e il monumentale faro che verrà eretto sull’isolotto di fronte alla città promulgherà il mio nome nel tempo.
Dalla caldera del Faro di Alessandria partiva un raggio di luce che si estendeva per 40 km sul Mar Mediterraneo.
P.S.: Quanto riportato sopra è una libera interpretazione dell’artista Antonietta Di Seclì.
Informazioni aggiuntive
Anno | 2023 |
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Tecnica | Olio su tela |
Dimensione | 40 x 50 cm |